Schiacciata all’uva con noci al profumo di rosmarino

seguimi su instagram

Il sole, con tutti quei pianeti che gli girano attorno e da lui dipendono,
può ancora far maturare una manciata di grappoli d’uva come se non avesse nient’altro da fare nell’universo.

‿︵ Galileo Galilei ‿︵

Eh già… E quei grappoli ora sono cresciuti… I chicchi si sono ingigantiti, i colori divenuti più accesi.
Insomma se l’autunno è veramente qui, non resta che gioire dei suoi meravigliosi frutti e portare in tavola tantissimi colori!

La schiacciata all’uva è una ricetta della tradizione toscana; si preparava nel periodo della vendemmia dopo che l’estate provvedeva a far maturare chicchi e grappoli e quando il pane veniva sfornato con amore in casa. Si tratta di una ricetta non particolarmente dolce, usando pasta di pane lievitata, uva nera di solito o uva fragola, olio e poco zucchero. La pasta di pane fa da base e copertura, mentre al centro l’uva è la protagonista e viene inserita come ripieno, poi chicchi colorati a completare anche la superficie. Particolarmente ispirata a tutto ciò che è artistico e fantasioso, io ho disegnato proprio un grappolo variopinto, ho impreziosito la preparazione con pezzetti di noci e profumato tutto con aghi di rosmarino, per un risultato a strati di morbida focaccia e frutta. Ho utilizzato la farina di farro spelta di @Ruggerifarine, un prodotto che amo per la digeribilità, perchè povera di grassi saturi e per il profumo che poi regala agli impasti. Una squisitezza veramente!

È la prima volta che preparo la schiacciata, o focaccia che dir si voglia, con l’uva. Perché l’uva è un pò come le fragole, frutti che molto spesso finiscono ancora prima di pensare a una vera e propria ricetta, capita pure a voi? ??
Comunque vi dico che è una vera delizia, semplice da preparare e adatta per una sana merenda o pronta da scaldare per la colazione al mattino, un pezzetto che regalerà in ogni caso momenti di gioia. Prepariamola insieme, dai!

INGREDIENTI

200 gr farina di farro @ruggerifarine
300 gr Manitoba
100 gr licoli rinfrescato e al raddoppio
300 gr di acqua + 50 gr
40 gr eritritolo o zucchero di cocco
1 cucchiaio di olio evo
un pizzico di sale
olio di cocco per la teglia e per le dita
uva bianca e nera, la vostra preferita, circa 150-200 gr
rametti di rosmarino
una manciata di noci

PROCEDIMENTO

Al mattino, rinfrescare il lievito e attendere il raddoppio.
Consiglio di cominciare la preparazione a metà pomeriggio, per mettere in frigo la sera.

Nella ciotola della planetaria pesare il licoli e versare le farine setacciate, aggiungendo anche i 300 gr di acqua; mescolare grossolanamente con un cucchiaio ma coinvolgendo tutta la farina senza lasciare grumi secchi, coprire e fare un’autolisi di un’ora a temperatura cucina.
Trascorsa un’ora, sciogliere l’eritritolo nei rimanenti 50 gr di acqua e unirli nella ciotola, azionando la planetaria e aggiungendoli un cucchiaio alla volta così da lasciare il tempo di assorbire il liquido; lasciare andare circa 5 minuti, poi interrompere e fare un pausa di un minuto per non surriscaldare l’impasto.

Unire il pizzico di sale e riprendere a impastare con velocità media per un minutino poi unire a filo il cucchiaio di olio, lasciando andare la planetaria per altri 5 minuti circa. Pausa di un minuto, e impastare ancora qualche minuto a velocità più alta, dovreste vedere che l’impasto si aggrappa al gancio e le pareti diventano più lucide. Coprire e lasciare riposare 30 minuti dopodiché procedere con un giro di pieghe in ciotola, coprire e aspettare ancora 30 minuti. Fare un altro giro di pieghe e coprire, trascorsi altri 30 minuti vedrete che l’impasto sarà più lucido e corposo ma sempre molto morbido. Rovesciare sul piano appena oleato e chiudere con l’ultimo giro di pieghe slap&fold. A questo punto mettere tutto in ciotola oleata, quadrata e dai bordi alti, segnando il livello, poi mettere in frigo per tutta la notte (per me ormai sono le 19.30, quindi ripongo direttamente lì).

Il mattino seguente tirare fuori e lasciare acclimatare.
Qui erano le 6, prestissimo… ?? Si esatto, tipo quando non riesci più a dormire, orari sobri per avere in mente la tua focaccia all’uva, mentre potevi rimanere leggermente un pò di più a letto! Comunque… L’impasto era arrivato a metà del raddoppio, poi lasciandolo a temperatura della cucina è salito ancora. Noterete che si formano parecchie bolle, io l’ho lasciato due ore a temperatura ambiente, non era del tutto raddoppiato ma ho deciso di procedere, quindi: ungere con olio di cocco la teglia che poi andrà in forno, rovesciare l’impasto e con l’aiuto di un tarocco, dividerlo a metà, riponendo in ciotola una parte.
Con le dita inumidite di olio di cocco picchiettare su quella rimasta in teglia a distribuirla piano in tutto lo spazio; affondare i chicchi d’uva lavati e tagliati a metà, privati dei semi. Distribuire anche le noci spezzettate, cospargere con un giro di eritritolo o il vostro zucchero preferito, poi versare sopra il composto di pasta che era rimasto. Con le dita picchiettare delicatamente a ricoprire tutto come in un sandwich, distribuire ancora chicchi d’uva a piacere e rametti di rosmarino, bucherellando sempre con i polpastrelli bagnati nell’olio di cocco. Coprire la teglia, io ho usato un’altra teglia da mettere sopra, riporre al calduccio per la seconda lievitazione per  circa un’oretta e mezza. Il mio impasto come potete vedere era scoppiettante di bolle, quindi non ho lasciato oltre e ho acceso il forno. Questi sono passaggi difficili da cronometrare e delicati da consigliare, non sono necessarie le due ore precise o un’ora esatta, ma controllando l’impasto e con l’esperienza via via si dovrebbe intuire quando è il momento di correre a cuocere.

Cottura: accendere il forno in modalità tradizionale, infornare a 180 gradi per circa 30-35 minuti, controllando la superficie che non scurisca troppo. Come vedete le bolle sono cresciute in cottura ancora un pò, per questo dico non tardate a cuocere magari superando il limite della lievitazione, e regolatevi minuto più, minuto meno con le caratteristiche del vostro forno.

Lasciare raffreddare, tagliare e gustare!
Soffice, saporita, gigante… Insomma una vera bontà ?
Se scegliete un’uva buona e saporita sarà essa stessa a dare dolcezza alla focaccia senza eccedere appunto con gli zuccheri.

Ben alveolata, alta e morbida, questa schiacciata all’uva saprà diffondere un profumo di buono in tutta casa ?
Ecco una bella fetta per voi, assaggiate!

Se la provate, vi chiedo sempre la gentilezza di farmi sapere, taggando #linsolitobonbon e taggando me @sonietta_gipsysoul su Instagram così che io vi possa ritrovare e repostare.
Buona schiacciata allora, vi aspetto eh!

Baci saporiti ?
Sonia

0 0 vote
Article Rating
Stampa

Portate: 1
Preparazione: 15 minuti circa + i tempi di pieghe e di riposo
Cottura: 35 minuti circa
Difficoltà: grado di difficoltàgrado di difficoltàgrado di difficoltàgrado di difficoltàgrado di difficoltà

Ingredienti:

  • 200 gr farina di farro @Ruggerifarine
  • 300 gr Manitoba
  • 100 gr licoli rinfrescato e al raddoppio
  • 300 gr di acqua + 50 gr
  • 40 gr eritritolo
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • un pizzico di sale
  • olio di cocco per la teglia e per le dita
  • uva bianca e nera, la vostra preferita, circa 150-200 gr
  • rametti di rosmarino
  • una manciata di noci

Procedimento:

Al mattino, rinfrescare il lievito e attendere il raddoppio.
Consiglio di cominciare la preparazione a metà pomeriggio, per mettere in frigo la sera.

Nella ciotola della planetaria pesare il licoli e versare le farine setacciate, aggiungendo anche i 300 gr di acqua; mescolare grossolanamente con un cucchiaio ma coinvolgendo tutta la farina senza lasciare grumi secchi, coprire e fare un’autolisi di un’ora a temperatura cucina.
Trascorsa un’ora, sciogliere l’eritritolo nei rimanenti 50 gr di acqua e unirli nella ciotola, azionando la planetaria e aggiungendoli un cucchiaio alla volta così da lasciare il tempo di assorbire il liquido; lasciare andare circa 5 minuti, poi interrompere e fare un pausa di un minuto per non surriscaldare l’impasto.

Unire il pizzico di sale e riprendere a impastare con velocità media per un minutino poi unire a filo il cucchiaio di olio, lasciando andare la planetaria per altri 5 minuti circa. Pausa di un minuto, e impastare ancora qualche minuto a velocità più alta, dovreste vedere che l’impasto si aggrappa al gancio e le pareti diventano più lucide. Coprire e lasciare riposare 30 minuti dopodiché procedere con un giro di pieghe in ciotola, coprire e aspettare ancora 30 minuti. Fare un altro giro di pieghe e coprire, trascorsi altri 30 minuti vedrete che l’impasto sarà più lucido e corposo ma sempre molto morbido. Rovesciare sul piano appena oleato e chiudere con l’ultimo giro di pieghe slap&fold. A questo punto mettere tutto in ciotola oleata, quadrata e dai bordi alti, segnando il livello, poi mettere in frigo per tutta la notte (per me ormai sono le 19.30, quindi ripongo direttamente lì).

Il mattino seguente tirare fuori e lasciare acclimatare.
Qui erano le 6, prestissimo… ?? Si esatto, tipo quando non riesci più a dormire, orari sobri per avere in mente la tua focaccia all’uva, mentre potevi rimanere leggermente un pò di più a letto! Comunque... L’impasto era arrivato a metà del raddoppio, poi lasciandolo a temperatura della cucina è salito ancora. Noterete che si formano parecchie bolle, io l’ho lasciato due ore a temperatura ambiente, non era del tutto raddoppiato ma ho deciso di procedere, quindi: ungere con olio di cocco la teglia che poi andrà in forno, rovesciare l’impasto e con l’aiuto di un tarocco, dividerlo a metà, riponendo in ciotola una parte.
Con le dita inumidite di olio di cocco picchiettare su quella rimasta in teglia a distribuirla piano in tutto lo spazio; affondare i chicchi d’uva lavati e tagliati a metà, privati dei semi. Distribuire anche le noci spezzettate, cospargere con un giro di eritritolo o il vostro zucchero preferito, poi versare sopra il composto di pasta che era rimasto. Con le dita picchiettare delicatamente a ricoprire tutto come in un sandwich, distribuire ancora chicchi d’uva a piacere e rametti di rosmarino, bucherellando sempre con i polpastrelli bagnati nell’olio di cocco. Coprire la teglia, io ho usato un’altra teglia da mettere sopra, riporre al calduccio per la seconda lievitazione per  circa un’oretta e mezza. Il mio impasto come potete vedere era scoppiettante di bolle, quindi non ho lasciato oltre e ho acceso il forno. Questi sono passaggi difficili da cronometrare e delicati da consigliare, non sono necessarie le due ore precise o un’ora esatta, ma controllando l’impasto e con l’esperienza via via si dovrebbe intuire quando è il momento di correre a cuocere.

Cottura: accendere il forno in modalità tradizionale, infornare a 180 gradi per circa 30-35 minuti, controllando la superficie che non scurisca troppo. Come vedete le bolle sono cresciute in cottura ancora un pò, per questo dico non tardate a cuocere magari superando il limite della lievitazione, e regolatevi minuto più, minuto meno con le caratteristiche del vostro forno.

Lasciare raffreddare, tagliare e gustare!
Soffice, saporita, gigante… Insomma una vera delizia!
Se scegliete un'uva buona e saporita sarà essa stessa a dare dolcezza al dolce senza eccedere appunto con gli zuccheri.

Consigli utili:

Scegliete un'uva buona e saporita, sarà essa stessa a dare dolcezza al dolce senza eccedere appunto con gli zuccheri.
Se in cottura notate che la superficie si colora in fretta, coprite con un foglio d'allumino.
Avendo la frutta poi, consiglio di conservarla in frigorifero.
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
contattami ora